Di

 

Carmelo Mobilia & Igor Della Libera

 

Il Paradiso può attendere

 

 

# 38

 

Santa Monica è uno dei luoghi più caratteristici della contea di Los Angeles, famosa per le spiagge che hanno fatto da sfondo al celebre telefilm degli anni 90 Baywatch, ma questo non significa che anche qui non ci siano quartieri malfamati e pericolosi.

La brunetta in jeans stretti e camicetta che ne attraversava le strade però non era una donna che si faceva intimorire facilmente, e ci voleva ben altro che qualche occhiataccia di alcuni motociclisti per spaventarla: nei panni della Vendicatrice Tigra infatti Greer Nelson aveva affrontato minacce aliene, scienziati pazzi e nemici dagli incredibili poteri, pericoli di ben altro livello.

Di recente [nel # 36] era stata contattata da un vecchio collega del suo defunto marito, il detective Demetrio Sanchez, che l’aveva resa partecipe di alcuni misteriosi omicidi che da un po’ di tempo stavano imperversando tra le strade di L.A. : ragazzi di strada, vagabondi, disadattati che venivano uccisi e a cui venivamo strappati lembi di carne, a forma di triangolo, dall’addome.

La donna aveva già visto quel tipo di menomazione: era il marchio di Pandemonio, un criminale dai poteri sovrannaturali con cui lei e i Vendicatori avevano purtroppo già avuto a che fare.

Tra le foto dei cadaveri che Sanchez le aveva mostrato c’era un paio di vittime che facevano parte della banda dei Locos Lobos .

Per Greer era una traccia ideale da cui cominciare le indagini.

Per questo motivo si stava recando in un bar per motociclisti, lì a Santa Monica: stando al detective Sanchez (che la seguiva a distanza da dentro un’automobile) era un ritrovo tipico della gang latina.

Il locale era semivuoto a quell’ora del crepuscolo, la clientela si sarebbe affollata all’imbrunire, eppure tra i pochi a consumare al bancone c’era un membro della gang, facilmente distinguibile dal giubbetto coi colori della banda.

<Bingo!> pensò Green Nelson, notandolo.

Lo avvicinò al bancone, ordinando una coca per sé.

<Sei uno sbirro?> domandò lui, quando lei gli chiese di volergli fare qualche domanda su suoi amici uccisi.

<Non proprio, ma sono interessata a questi omicidi. Voglio fermare chi ammazza quelli della tua gang.>

<Se non sei uno sbirro, non devo dirti un cazzo....> disse, cercando di allontanarsi.

<Aspetta!> disse lei, fermandolo per un braccio <non capisci che questo assassino va fermato? Colpisce indistintamente, non sappiamo né come né quando, e il prossimo potresti essere persino tu!>

<Non sono un vigliacco... che venga, non mi fa paura.... >

<Non è qualcosa che puoi affrontare da solo....>

<Ah si? Perché tu si invece?>

< Sì. Sospetto di sapere di chi si tratta e l’ho già affrontato... credimi, è qualcosa che non puoi combattere facendo lo spaccone.>

La cosa lo incuriosì.

<Aspettami fuori, sul retro.>

Una volta lì, il ragazzo cominciò a diventare più loquace.

<Allora, cosa sai di questo killer?> chiese.

<Ti prego di credermi quando ti dico che non è un semplice uomo. Non è un “normale psicopatico” a cui piace strappare pezzi di carne dai cadaveri per mangiarseli come Hannibal Lecter...  no, è molto più complesso; fa parte di qualche rito occulto compiuto da un demonio chiamato Pandemonio. Lui in realtà...>

<Basta così. Hai detto troppo. Conosci la verità sul padrone e per questo devi sparire!>

All’improvviso il ragazzo mutò forma e si tramutò in una specie di mostruoso minotauro.

Ma Greer non si scompose, pur rimanendo sorpresa.

<Ora capisco; eri tu a cercargli le vittime. Per quale motivo? A cosa vi servono quei lembi di carne?>

<TACI DONNA! IL TUO UNICO COMPITO E’ MORIRE!>

<Non amo i clichè e le frasi fatte, ma tu mi ci costringi:>

Così dicendo si strappò gli abiti di dosso e il suo corpo subì una mutazione; i capelli passarono dal nero corvino all’arancione, mentre il corpo veniva ricoperto di una lieve peluria arancione a striature nere.

<”Questa gattina ha gli artigli!”> balzò verso il demone e gli graffiò il volto.

Il mostro emise un grido di dolore.

Cercò di colpirla con un pugno, che però mancò il bersaglio.

Tigra era troppo rapida e agile, i suoi balzi felini la rendevano un bersaglio inafferrabile per il mostro. Saltava ed evitava, per poi colpire di rimessa. I suoi artigli squarciarono la pelle sulla schiena e sulle gambe del suo avversario, provocandogli dolorose ferite.

<Con me non è semplice come con gli altri indifesi, non è vero?> e lo colpì sotto il mento con una violenta ginocchiata.

Il mostro una volta a terra parve preso da una crisi epilettica e, dopo aver emesso una luce abbagliante,  scomparve, lasciando solo i resti degli abiti semidistrutti come lascito della sua presenza.

L’agente Sanchez arrivò pochi secondi dopo.

<Greer! Cos’è stato? Ho sentito dei grugniti di una belva e una luce azzurrognola.... cos’è successo?>

<Ti sei perso un duello rusticano, Demetrio. La nostra pista si è trasformato in un mostro. Nulla che non potessi affrontare. Purtroppo il mio compagno di giochi o ha finito la benzina oppure....>

<Oppure?>

<Oppure qualcuno l’ha richiamato, quando ha visto che non poteva battermi. Per non farmi rilasciare informazioni. Molto comodo, devo dirlo... adesso siamo punto daccapo. Che facciamo?>

<Non necessariamente.> disse Sanchez <il tuo amico ha gettato il giubbotto lì, accanto ai bidoni della spazzatura. Vediamo se ci ha lasciato un indizio...>

Demetrio si mise a spulciare tra le tasche degli indumenti rimasti; vi trovò un coltello a serramanico, qualche banconota, un pacchetto di sigarette, uno di chewing gum e uno strano badge.

<Guarda qui....>

<Cos’è?>

<Un badge per entrare in una fabbrica. Ti pare che il membro di una gang possa avere un posto da operaio?>

<Assai improbabile. Dove si trova ‘sto posto?>

 

Altrove.

 

Daimon Hellstrom sapeva che la normalità, un luogo apparentemente urbano come la fabbrica abbandonata in cui si trovava era spesso solo una facciata per qualcosa di oscuro e demoniaco.

Lui era il figlio del diavolo ed era cresciuto combattendo le vecchie abitudini di famiglia.

Era colpa sua se si trovava lì a respirare una polvere più antica di quello che sembrava e a camminare guardandosi continuamente alle spalle, puntando in aria il tridente e stringendo il cappotto sul petto nudo tatuato con il pentacolo, praticamente lo stemma della sua casata, una colpa non ancestrale come altre, più recente.

Lui sapeva meglio di chiunque altro che non era salutare stringere patti con suo padre ma era stato costretto a farlo per salvare da una prigione angelica Nova*. 

*=[MarvelIt Team Up # 27/28]

Ora quella storia si era rivelata solo il preludio a qualcosa di terribile, ad un piano che creature mitiche avevano messo in moto da secoli, subito dopo aver visto gli errori della creazione universale.

Senza accorgersene si trovò davanti ad una porta di metallo che stonava con l'ambiente decadente, con le casse malamente illuminate da raggi di sole che come lame penetravano dalle finestrelle, quelle che avevano ancora dei vetri, disposte in alto.

Per aprirla occorreva un badge, ma non sarebbe bastato questo a fermare il Figlio di Satana.

<Cos'è che ti ha insegnato papà mentre ti teneva sospeso sulle fiamme dell'inferno? La versione dell'oltretomba del detto “quando l'acqua è alla gola impari a nuotare”...>

Si avvicinò di un altro passo alla porta e sollevò il tridente verso la maniglia 

<Ti diceva che le porte sono simboli, accessi o chiusure tra altri mondi. Sono potenti proprio per questo e possono essere tramutati in trappole letali>  pensò questo e una fiamma chirurgica sottile divampò dalle punte e quando colpì la superficie della porta rivelò un pentacolo rosso. 

<Grazie papà.>

Hellstrom aumentò l'intensità del fuoco infernale ma il pentacolo non cedette.

<Dannazione...  si tratta di magia del sangue, e solo altro sangue può indebolirla permettendo al tridente di fare da chiave.>

Spostò la giacca rivelando un corto pugnale infilato nella cintura. Lo prese e passò la lama in profondità sul palmo della mano destra. Il sangue che uscì dalla ferita aveva un che di lucente ma allo stesso tempo era scuro, torbido.

Allungò il palmo contro il pentacolo. Il contraccolpo mistico fu terribile e Hellstrom si trovò sbalzato contro una delle casse e la frantumò del tutto.

<Dimentico sempre il rinculo. >

Si rialzò e questa volta il fuoco infernale scassinò la porta mentre il sigillo arcano evaporava in un fumo cremisi. La spinse in là venendo investito dal puzzo di morte e decomposizione.

La luce era quella di un neon mezzo staccato che penzolava come un impiccato dal patibolo. Accese il tridente e lo usò come un lightstick.

Hellstrom aveva visto i pozzi di bile infernali e aveva osservato le torture dei demoni ma nonostante la sua esperienza quei corpi di giovani straziati crocifissi a testa in giù alle pareti con parte della carne del petto rimossa da mani crudeli gli diede un senso di nausea, quella che un figlio del diavolo può provare solo di fronte a qualcosa di più malvagio e crudele delle imprese paterne.

<Non pensavo che quei bastardi si sarebbero spinti a tanto. Vogliono demolire a colpi di orrore le barriere, sono disposti a tutto per attivare il protocollo Genesi, anche ad allearsi con i nemici di un tempo, magari promettendo loro un pezzo del mondo quando tornerà in loro possesso.>

La voce arrivò secca come una fucilata, era quella di Sanchez e fu seguita dal “click” del suo fucile a pompa.

<Alza le mani capellone e butta a terra il forcone! Una mossa sbagliata e sarai tu a trovarti con un buco in pancia, anche se meno preciso di quello che fai alle tue vittime.>

Hellstrom ubbidì ma invece di riporre il tridente lo assorbì dentro di se.

<Immagino che dire che non ho niente a che fare con questi cadaveri e che al contrario sono sulla vostra stessa pista per braccare il vero assassino non sarà d'aiuto alla mia situazione?>

<Immagini giusto. Mi chiedo perchè voi maniaci del cazzo siate sempre così forbiti ed eleganti... se possibile mi fate ancora più schifo. Avvicinati lentamente. >

A quel punto la voce di Tigra, che era sopraggiunta dopo un veloce sopraluogo nella fabbrica abbandonata, disse a voce alta il nome dell'uomo misterioso che Sanchez stava arrestando.

<Daimon...>

Sanchez non la prese bene.

<Conosci questo bastardo? L'ho trovato dietro a questa porta e come puoi vedere è in compagnia delle sue vittime. E’ lui il verme che ha rapito torturato e ucciso quei quattro ragazzi... e qui ce ne sono degli altri... magari questi non gli andavano bene... scommetto che si crede il figlio di satana o qualche altra stronzata simile da invasato.>

<Abbassa il fucile. Non è stato lui, fidati. Ne sono certa. C'è dietro un nostro vecchio nemico comune. Questa è opera di Pandemonio e sono sicura che anche Daimon è qui per il nostro stesso motivo: catturare il colpevole.>

Hellstrom guardò Sanchez accennando ad un sorriso:

< Sì ci hai azzeccato; io sono il figlio di Satana e sono qui per aiutarvi ...> poi si rivolse a Tigra:

<Anzi, temo che ci vorranno tutti i tuoi amici Vendicatori per impedire l'avvento. >

<Ho con me la communicard, manderò loro un messaggio chiedendo di trovarci alla base dove tu ci spiegherai cosa sta succedendo. So che non sei un tipo da volere compagnia nelle tue missioni e quindi il fatto che tu voglia gridare “Vendicatori Uniti” mi preoccupa parecchio. >

<Esatto un po' come ai vecchi tempi quando pensavo che fare il Vendicatore mi avrebbe aiutato a redimermi... a cancellare il marchio blasfemo della mia famiglia> disse Daimon con un ghigno sul volto, poi aggiunse:

<E' meglio uscire di qui... avverto l'odore del male nell'aria, posso essere anche più specifico, è il puzzo del nostro amico dei puzzle con le anime Pandemonio. >

Il tridente si manifestò di nuovo e Hellstrom lo puntò verso la porta.

I tre uscirono solo per scoprire che non erano più soli.

Tigra balzò all'indietro evitando un tentacolo verde che era uscito come uno spruzzo da un geyser dal pavimento.

Sanchez sparò verso il tipo incappucciato che avanzava lentamente.

Questo mostrò le braccia che terminavano in demoni famelici. Si staccarono dai suoi arti per prendere forma davanti al terzetto.

<Non so come siate giunti qui, maledetti, ma questa è l’ultima volta che le vostre strade e la mia s’incrociano....>  esclamò Pandemonio, furioso per l’inaspettato arrivo, gettando il sudario e mostrandosi ai suoi nemici.

Tigra in aria prese la communicard e lanciò l'S.O.S a tutti i suoi compagni.

<E’ il caso di mandare l’invito alla festa anche al resto del gruppo...> pensò.

Hellstrom caricò con il tridente i demoni e mentre ne infilzava uno e lo solleva sopra la testa.

<Pandemonio. Come tuo solito non ti rendi conto delle forze con cui stai giocando; sei il solito stregone che si illude di far pendere la bilancia dalla sua parte mentre stai solo facendo il lavoro sporco per creature che ti elimineranno quando non gli servirai più. E' la storia della tua patetica vita. >

Il demone ricadde in terra aperto in due e le budella presero vita attorcigliandosi intorno all'arma di Hellstrom, impedendogli di scatenare il suo fuoco invernale.

Pandemonio si rialzò in piedi come uno zombie e dal suo ventre squarciato emersero altri demoni.

In breve l’intera stanza fu riempita da creature mostruose.

<Voi non uscirete vivi di qui...> disse il criminale.

 

Base dei Vendicatori della Costa Ovest.

 

Eric Masterson e Julia Carpenter erano seduti nel giardino mangiando degli stuzzichini.

<Ti ringrazio per aver invitato me e Rachel a Disneyworld. Era da tanto che ci voleva andare. Mi ero promessa di portarcela ma tra un’emergenza e l’altra...> disse la donna.

<Figurati> le rispose l’architetto < Kevin era entusiasta dell’idea. Lui e Rachel hanno legato. D’altronde non credo che tra gli altri adolescenti ci siano ragazzi con cui posso condividere alcuni dettagli della nostra vita.>

<Già, immagino che non sia facile per loro dover tacere o inventare scuse per coprirci.> affermò Julia <ma d’altronde, neppure io conosco molti supereroi con figli con cui condividere certi miei problemi. Non sai che gioia mi da parlare con qualcuno come te, che mi capisce.>
<Alla perfezione. Essere un genitore divorziato e con una doppia vita...  da quando ho reso Kevin partecipe del mio segreto devo dire che mi ha facilitato le cose. Spesso i miei impegni come “dio del tuono” mi costringevano a trascurarlo, ma adesso mi è complice e capisce le mie esigenze.>

<Si stessa cosa anche per me. L’ho abituata fin da piccola e lei lo ha accettato. Era il nostro piccolo segreto...> le scappò un sorriso.

<Ecco, vedi? E’ di questo che ti parlavo. E’ liberatorio poter parlare di questo con qualcuno in grado di capirti.>

Eric si sentì scaldare il cuore da queste parole, ma non riuscì a rispondere: le loro communicard risuonarono dell’allarme lanciato da Tigra.

<Greer è nei guai. Mettiti la maschera.> disse Masterson, poi battè il suo bastone per terra e in un lampo accecante si trasmutò nel possente Thunderstrike, quindi afferrò per il fianco la sua compagna di squadra, ruotò la sua mazza incantata ed entrambi spiccarono il volo.

 

Al Consolato giapponese di Los Angeles intanto Shiro Yoshida rimuginava sulla situazione che stava vivendo.

Era divenuto da poco un riluttante membro della squadra, per ordine del suo governo.

Aveva accettato malvolentieri, ma da quando gli avevano ordinato di spiare i Vendicatori in segreto la sua permanenza in America era divenuta insostenibile.

Fare la spia era una cosa disonorevole per il suo codice d’onore ma allo stesso tempo non poteva trasgredire ad un ordine diretto dei suoi superiori.

Viveva una specie di conflitto d’interessi.

Quando arrivò la chiamata d’emergenza fu quasi liberazione per lui.

Andare in azione gli avrebbe permesso di sfogare la propria frustrazione contro il nemico.

 

Alla fabbrica abbandonata.

 

L’agente Sanchez aveva esaurito i colpi del fucile e lo usava a di mazza per tenere lontano quei mostri da incubo, Tigra usava i suoi artigli per graffiarli come il felino da cui prendeva il nome e le caratteristiche, Daimon Hellstrom aveva rievocato il suo tridente che sputava fuoco come un lanciafiamme, ma anche così l’insolito terzetto era in difficoltà.

I demoni evocati da Pandemonio infestavano l’edificio e parevano non finire mai.

Per quanti ne cadevano altrettanti ne prendevano il posto. Lo scontro pareva interminabile e i tre iniziavano ad avvertire la stanchezza.

<Da dove spuntano queste... mostruosità?> domandò Sanchez

<Non chiederlo. Non vuoi saperlo, credimi. > rispose Hellstrom

I tre si misero spalla contro spalla per coprirsi a vicenda. In breve furono circondati.

Le creature si facevano sempre più vicine, minacciose, quando all’improvviso un fulmine colpì, allontanandoli dai tre.

Una ragnatela di energia psionica avvolse un gruppetto di demoni e li trascinò via.

Una pioggia di plasma incandescente iniziò ad abbattersi sui di essi.

I Vendicatori erano arrivati.

<Evviva, la cavalleria...> esclamò entusiasta Tigra.

<Amici tuoi?> chiese Aracne.

<Lunga storia, te la riassumo: Pandemonio.>

<Quel buffone vestito di rosso con le corna?> chiese Thunderstrike.

<Precisamente.>

<Se quel tizio è la causa di questo manicomio, me ne occuperò immediatamente.> disse Sole Ardente, spiccando il volo contro il nemico.

Non appena fu abbastanza vicino il criminale spalancò la bocca ed emise un’enorme fiammata che investì il giapponese.

<Fuoco. Contro di me. Sul serio?> rispose sarcastico il samurai atomico, immune ad ogni tipo di fiamma.

Si avventò su di lui, ma dalla sua ampia manica Pandemonio, come un prestigiatore, fece fuoriuscire un gargoyle alato che attaccò il neo Vendicatore.

<Noroi!*> esclamò Shiro. * =  maledizione!

<Non fatelo scappare!> gridò Hellstorm.

<Dobbiamo proteggere il detective Sanchez!> osservò Tigra.

<Ma i demoni sono troppi!> osservò Aracne.

<Non per molto...  state indietro!>  così dicendo Thunderstrike iniziò a roteare la sua mazza incantata, emettendo fulmini e saette che incenerivano le creature infernali.

Nel giro di poco il vantaggio numerico era di nuovo dalla parte dei Vendicatori, che immediatamente si rivolsero verso Pandemonio.

Aracne emise una tela psionica per immobilizzarlo.

<Va bene, Pandemonio, hai chiuso.  Non provare a tirare fuori un’altra schifezza infernale. Adesso risponderai alle nostre domande oppure ...> Tigra non terminò la frase perché all’improvviso Pandemonio venne illuminato da una luce azzurrognola e all’improvviso svanì nel nulla, come se non fosse mai stato lì.

<Ehi! Ma come hai fatto?>  domandò Thunderstrike.

<Io non ho fatto nulla, l’ho solamente legato.> disse Aracne.

<Ehi Greer non è la stessa...>

<Si Sanchez; è la stessa luce che ha portato via quel mostro nel vicolo. Ma non capisco, il teletrasporto non è mai stato uno dei poteri di Pandemonio; tutte le volte che lo abbiamo affrontato non lo ha mai manifestato...>

<Questo significa che è in combutta con qualcuno in grado di farlo.>  osservò Sole Ardente.

<Io so chi c’è dietro.> sentenziò Hellstrom <Quelli a cui stavo dando la caccia. C’è in ballo molto più di quanto non immaginiate...>

<Uh mi sa che non c’è stato tempo per le presentazioni... tu chi saresti?> domandò Thunderstrike.

<Giusto, voi tre non lo conoscete... lui è Daimon Hellstrom, un vecchio amico, mio e dei Vendicatori. Ci ha dato una mano in passato.>

<In cosa siete coinvolti questa volta?> chiese Sole Ardente.

<Una cosa grossa, uomo di fuoco. Talmente grossa che Pandemonio è una semplice seccatura, al confronto.>

<Beh qualsiasi cosa sia, la tua lotta adesso coinvolge anche noi. Non so se sia un caso che le mie indagini e le tue si siano incrociate, ma non permetteremo altre morti.> disse Tigra.

<A Ha parlato a nome di tutti noi.> aggiunse Aracne <Dicci ciò che sai.>

Hellstrom rimase qualche secondo a fissarli. Effettivamente, la minaccia era di grande portata. Gli sarebbe servito tutto l’aiuto possibile.

<D’accordo allora. Se siete veramente “gli eroi più potenti della terra” questa cosa fa veramente al caso vostro...>

 

*** 

 

Pandemonio non poteva smettere di gridare, mentre la luce lo avvolgeva, lo lacerava e spargeva intorno a lui le parti demoniache che vorticavano come anime dannate, e in quel grido vibrante una parola solo era comprensibile : aiuto.

La sua destinazione, un limbo nascosto, uno spazio che esisteva su una frequenza della creazione differente da quella terrestre e in questo luogo c'era una prigione costruita con pietre della Torre di Babele stessa, protetta da trappole infernali e da sigilli angelici, un luogo dove l'alleanza segreta tra Paradiso e Inferno aveva la faccia degli angeli guerrieri, armati con forconi da diavoli, che componevano l'alto consiglio della polizia segreta degli altri mondi.

Il generale si alzò e nel farlo le sue ali si dispiegarono mostrando la sua potenza.

Non erano fatte di piume, ma di fiamme vive.

<Pensavo che la sorte di chi vi ha preceduto intorno a questo tavolo e che ora marcisce nelle segrete di questo stesso palazzo, fosse di esempio ai loro successori, cioè voi, ma la scelta di Pandemonio mi fa capire che forse è il caso di rinchiudervi e di buttare via anche le vostre chiavi>

Tutti gli angeli risposero con un tetro silenzio, ma poi uno di questi che aveva un'armatura scintillante e teneva al fianco una spada prese la parola affrontando il suo superiore.

<Pandemonio ha quasi portato a termine la raccolta di anime. E' stato prelevato prima che i terrestri potessero catturarlo e ciò è successo solo perchè è intervenuto il figlio di Satana che in quanto prole di uno dei fondatori di questo limbo... possiede ancora una sorta di immunità>

Il generale accettò quella spiegazione e ripiegò le ali, anche il tono di voce si mitigò.

<Siamo vicini al momento in cui ci affrancheremo sia da chi sta in cielo che da coloro che strisciano negli inferi. Saremo padroni di noi stessi e di quel mondo a cui il padre eterno e Satana tengono quasi più che ai loro regni. Abbiamo sempre lavorato per loro e per costringerci ad ubbidire ci hanno nascosto il potere che ci avrebbe liberati. Un potere che adesso sappiamo esistere dentro le creazioni dello stesso Dio, nell'anima dell'uomo, quell'anima che è merce preziosa anche all'inferno.>

Lo sguardo del generale si posò su un angelo che era rimasto non solo in silenzio ma anche a capo chino tanto da sembrare senza vita. Fu lui, sollevando la testa e fissando i colleghi della cerchia interna a dire.

<Mi sono occupato personalmente dell'analisi dei dati che abbiamo ottenuto dalla cattura dell'umano dal casco appariscente noto sul suo mondo come Nova. Soprattutto ho prelevato un pezzetto immateriale dell'anima e l'ho studiata e ho sviluppato il progetto del motore spirituale. Una volta caricato con le anime questo ci permetterà di vibrare alla frequenza del mondo degli umani e quindi di poterlo invadere e fare nostro>

Il generale sguainò la sua spada la cui lama bruciava come le sue ali.

<Siamo troppo vicini al momento della nostra gloria e vittoria su Paradiso e Inferno perchè uno come Pandemonio rovini tutto. Gli omicidi rituali non dovevano essere collegati a nulla di soprannaturale, non dovevano dare nell'occhio e le vittime dovevano essere tra i pariah della società. Purtroppo per voi che avete riposto fiducia in quel mezzo demone, Pandemonio ha firmato i suoi delitti attirando l'attenzione di chi l'aveva sconfitto in precedenza e del figlio di Satana che non ha dimenticato il nostro primo incontro>

L'angelo che aveva spezzato il silenzio riprese la parola

<Mi occuperò personalmente che Pandemonio svolga l'ultima raccolta nel modo giusto e lo punirò per quanto fatto. Il luogo scelto per l'atto finale è nel cuore della città degli angeli. Si tratta di un punto focale delle linee di forza, ed è proprio lì che, una volta attivato il motore, faremo il nostro ingresso trionfale sulla terra e lo faremo seguendo lei sommo generale>

A queste parole tutti gli angeli si alzarono e sguainarono le spade e fiamme vive dardeggiarono nella stanza bianca.

 

Base dei Vendicatori della Costa Ovest.

 

I Vendicatori e il loro ospite si radunarono attorno alla piscina.

Prima del meeting provarono a rintracciare gli altri membri della squadra, ma inutilmente.

Il dottor Pym si trovava a New York ad un meeting con altri super-scienziati per discutere della detenzione degli alieni catturati durante l’attacco di Thanos [1].

USAgent era occupato in una missione personale [2] mentre She Hulk era andata a trovare suo cugino Bruce Banner.

Solo uno rispose alla chiamata.

<Nova a rapporto! Scusate ragazzi se non ho risposto prima ma mi trovavo... beh piuttosto lontano. A diversi anni luce da qui.> disse il ragazzo atterrando nel cortile della base.

Riconobbe immediatamente il suo ospite.

<Ehi ehi ehi... mi ricordo di te... in quella storia degli Angeli...>

<Angeli? Che Angeli?> chiese Eric Masterson.

<Nova. Anche tu sei un Vendicatore? Non può essere una casualità la tua presenza...>

<Ma di cosa state parlando?> domandò Aracne.

Hellstrom iniziò a sciogliere la lingua e raccontare tutti i dettagli della storia, incluso il coinvolgimento di Nova.

Una volta ragguagliati i presenti, Hellstrom si alzò e andò verso Nova che indietreggiò leggermente. Il Figlio di Satana allungò le mani verso il suo elmo.

<Se abbiamo finito l'appello direi che Nova può usare il secchio colorato che ha in testa per rintracciare il punto focale più vicino come ha fatto a Pleasant Point durante il nostro primo incontro> [note]

Nova guardò i compagni, Sole Ardente trattenne una smorfia. Provava fastidio per il figlio di Satana. Julia Carpenter rimase in silenzio, ma dentro di lei pensava alle storie sull'inferno che le raccontava la madre. Prima che qualcuno intervenisse Nova interpellò l'intelligenza artificiale nel suo elmo.

<Hai sentito cosa ha detto il nostro amico dal tridente facile. Rilevi qualche picco di energia analogo a quello di Pleasant Point?>

L'attesa durò pochi secondi e poi Nova scosse la testa.

<Non sente niente, stando al mio computer non c'è nessuna spaccatura della barriera in zona.>

 <Ti serve il nostro aiuto, Daimon, ti conviene iniziare a darci qualche risposta. Cosa centra Pandemonio con quanto hai appena chiesto a Nova?>

Hellstrom si risedette e sotto lo sguardo di tutti i Vendicatori costretti a sopportare i suoi atteggiamenti disse.

<La scia di sangue seminata da Pandemonio inizia mesi fa ma mi sono accorto solo recentemente della cosa, così come hai fatto tu Tigra, perchè il bastardo ha messo la firma sui suoi ultimi delitti. Non vi annoierò sulla forza rituale del sangue e del sacrificio magari vi passo il pdf di qualche mio libro sul tema, l'importante è che sappiate che i delitti sono un modo per raccogliere anime ed energia>

Thunderstrike sbottò.

<A parte Tigra e Daimon, nessuno di noi si è mai scontrato con Pandemonio. Io ho letto il suo file durante uno di quei noiosi turni al computer e ho capito che è un tipo infernale ma qui stiamo parlando di un bel po' di omicidi...>

Aracne aveva le stesse conoscenze sulla vecchia nemesi dei VCO, una delle prime che la squadra originaria affrontò.

<A me sembra tutto folle. Sono stata cresciuta con i miei che mi portavano in chiesa tutte le domeniche e alle anime ci credo. Pandemonio ha perso la sua e questa è stata divisa in cinque frammenti... non ce l'ha più... che se ne fa di quelle di tutta questa gente che ha ucciso?>

Hellstrom iniziò a fissare Aracne attirato da alcune sue parole. Senza essere visto girò il palmo della mano destra verso il basso e su di esso comparve un pentacolo di luce.

<Le sta raccogliendo per qualcun altro e ho l'impressione che il suo padrone lo tenga al guinzaglio e questo sia bello stretto. Visto che sono un tipo particolarmente intuitivo e che l'energia delle anime serve a diverse cose perchè molto potente, ho il timore che dietro ai delitti di Pandemonio ci sia la polizia angelico-infernale che io e Nova abbiamo avuto la sfortuna di incontrare. Nova è stato anche loro prigioniero.

Nova non ricordava con piacere quell'esperienza soprattutto come la sua mente venne sondata e i suoi pensieri messi a nudo. Riassunse la cosa in fretta e poi disse.

<Quei pennuti infernali gestiscono una sorta di prigione e sbrigano gli affari segreti per Inferno e Paradiso. Li abbiamo incontrati perchè degli angeli torturati erano fuggiti dalle loro poco amichevoli cure. Avevo capito che potevano stare solo per brevi periodi nel nostro mondo. L'energia con cui li hanno creati vibra ad una frequenza diversa da quella del nostro mondo.>

Hellstrom avvertì un formicolio alla mano con il pentacolo

<Ho paura che vogliano smettere di essere impiegati di inferno e paradiso e vogliano aprire una loro impresa e la sede che hanno scelto è questa città. Los Angeles è un magnete di energie spirituali come hanno detto diversi esoteristi, ad esempio il professor Hall, e questa cosa ci può essere utile. Ci serve però un catalizzatore per filtrare le energie e trovare il punto focale... Pandemonio colpirà presto e se la barriera cadrà e gli angeli sciameranno sulla terra nessuno li potrà più fermare. Dobbiamo farlo prima che accada.>

Sole Ardente fece brillare i suoi occhi con scintille di fuoco

<Tranquillo, da quando mi sono trasferito qui in America non è la prima volta che il mondo rischia di finire. Mi sa che fa parte della cultura di voi occidentali drammatizzare le cose.>

Hellstrom si alzò e mostrò il palmo in cui il pentacolo non luccicava più, era solo un segno sulla carne.

< Non sono rimasto con le mani in mano. Ho pronunciato un incantesimo di rilevazione delle auree. Noi demoni o mezzi demoni lo usiamo per capire se c'è vicino qualcuno di pericoloso ma in questo caso il pentacolo come una bussola mi ha indicato chi di voi è più idoneo per fare da catalizzatore.>

Indirizzò il palmo verso Nova e non successe nulla.

Con Thunderstrike si illuminò ma debolmente. Lui capì immediatamente.

<Le energie asgardiane interferiscono quando c'è da trovare esseri di altre religioni.>

Con Tigra brillò ma solo per qualche istante.

Hellstrom spiegò:

<Dalla nostra esperienza con il popolo gatto sapevo che avevi un’aura mistica... ma non va bene per rintracciare gli angeli... come dire sei spirituale, ma troppo pagana.>

Con Sole Ardente non successe nulla, forse perché di fede differente.

L'ultima fu Aracne, che si era defilata.

Hellstrom avvertì una scossa alla mano e poi il pentacolo si accese totalmente e così rimase.

<E' lei. Prima ha parlato della sua esperienza con la chiesa da bambina ma non è solo questo, ha un’energia spirituale pura che ci permetterà di trovare il punto focale... vieni qui.>

Aracne si mosse con circospezione e cercando qualche appoggio nei suoi colleghi Vendicatori e poi capì che credevano al figlio del diavolo e che lei era davvero la chiave per arrivare ai loro nemici prima che fosse troppo tardi.

Tigra prese le difese della compagna, sapendo che quando agiva Hellstrom non era mai indolore.

<Aspetta, cosa vuoi fare? Non ti lascerò praticare il tuo abracadabra satanico senza delle spiegazioni. So come agisci.>

Hellstrom guardò la vendicatrice e nei suoi occhi dardeggiò un lampo, come se in quel momento stesse ricorrendo alla sua parte infernale.

<Tigra, eri forse distratta quando ho detto che non abbiamo tempo? Non ne abbiamo da perdere in spiegazioni che le vostre menti faticherebbero a comprendere.>

Aracne andò da lui e con voce sicura disse.

<Fai quello che devi fare>

Hellstrom davanti allo sguardo dei presenti passò una mano sulla fronte di Aracne e quando la tolse il pentacolo dal palmo si era spostato sulla testa della super eroina.

Thunderstrike, che iniziava a provare qualcosa per quella donna ma non era ancora in grado di definire quel sentimento, strinse le dita intorno alla sua mazza pronto ad usarla contro il figlio del diavolo se le fosse successo qualcosa di brutto.

Aracne iniziò a sollevarsi da terra, pochi centimetri. Fluttuava.

Si piegò leggermente indietro e poi dal pentacolo un cono di luce eruppe.

Alla fine di questo iniziò a formarsi un ‘immagine.

<Ho usato la sua spiritualità per sintonizzarmi sul punto focale e adesso dovrebbe apparire o almeno una traccia di esso, dipende da quanto è forte l'anima della vostra amica>

Nel cerchio luminoso si vide prima un cancello divelto, poi mura sporcati da graffiti e infine una porta anch’essa semi aperta e staccata da un cardine e su questa una croce di legno rozza.

Aracne tornò a terra e Thunderstrike accortosi che sarebbe caduta sul pavimento la prese tra le braccia prima di farla stendere su una sedia. Non voleva starci, doveva dire qualcosa.

<La fede perduta... no abbandonata... queste parole mi sono risuonate nella mente.>

Nova si sentì un po' stupido ad alzare il braccio come uno scolaretto che aveva la risposta e voleva farsi vedere davanti a chi era più vecchio di lui.

<Ho chiesto al computer di registrare le immagini viste con l'incantesimo e di confrontarle con quelle di tutti gli edifici cittadini. Un riscontro c'è e ha senso con quanto detto da Aracne. La chiesa della fede abbandonata è nel south central di Los Angeles, è sconsacrata da anni.>

Avevano il loro punto focale. Nessuno parlò, non era il momento di un “Vendicatori Uniti”, era quello di seguire Hellstrom che li avrebbe guidati contro dei nemici che avevano il potere di due regni ultraterreni.

 

South Central, Los Angeles. La chiesa della Fede Abbandonata.

 

Rafael Gutierrez pensò che era il caso di smettere con la droga o di passare a qualcosa di più leggero. Visioni strane ne aveva avute anche in precedenza e ormai c'erano pochi punti sul suo braccio che non avessero i segni di un ago, ma quello che vide era qualcosa di incredibile che superava ogni delirio da eroina.

Raccontò di un uomo dal costume rosso che emetteva fiamme dai piedi e che atterrò davanti alla vecchia chiesa come un jet.

Un altro dalla chioma bionda, enorme e muscoloso portava due donne e una di queste aveva la coda. Planò e le lasciò a terra con delicatezza.

E per un ultimo un fulmine che prese la forma umana di un ragazzino mentre da un cerchio infuocato emergeva un tipo avvolto in un impermeabile con in mano un tridente.

Rafael Gutierrez era già scappato barcollando quando i Vendicatori della Costa Ovest entrarono nella chiesa e non vide che una volta superata la soglia la porta marcia da anni, scardinata si richiuse alle loro spalle e venne avvolta da spire rossastre.

Tigra provò a strapparle con gli artigli

<Siamo bloccati. Odio la magia.>

Hellstrom indirizzò una fiammata del tridente contro la porta non ottenendo un risultato migliore.

<Magia del sangue. Roba molto potente. Hanno utilizzato parte dell'energia vitale delle loro vittime per proteggere questo luogo.>

Sole Ardente non era tipo da sconvolgersi facilmente ma quando illuminò l'interno buio, rischiarato solo dalla poca luce che entrava dalle finestre rotte ma troppo in alto per far si che questa raggiungesse tutto l'interno, rimase paralizzato. Le pareti erano coperte di graffiti, il pavimento anche e così i posti in legno superstiti. Non era fatti con la vernice ma con il sangue.

<Questo posto è un mattatoio.> disse girandosi verso i compagni la cui attenzione però era già catturata da quanto stava avvenendo davanti all'altare.

Il marmo sbrecciato si spaccò in due e come da un sepolcro emersero demoni a forma di serpente e altri volarono sopra il palco da cui il prete un tempo diceva messa.

Thunderstrike caricò il suo martello, Hellstrom si preparò all'attacco e così Nova che energizzò i guanti. I graffiti di colpo si illuminarono e il sangue che li componeva prese fuoco creando linee rosse come laser. Raggi difficili da evitare per i Vendicatori.

Aracne venne colpita di striscio.

Tigra mostrò tutte le sue abilità, finito l'attacco con i demoni ancora sospesi pronti all'incursione dall'altare emerse lentamente il loro nemico.

<Pandemonio. Risparmiaci le entrare in scena ad effetto, sappiamo che sei solo chiacchiere e qualche demone minore.> disse Hellstrom per infastidirlo.

Pandemonio non emise parole solo un urlo inumano e scatenò i suoi demoni.

Il martello di Thunderstrike impattò contro uno di questi che esplose liberando schizzi liquidi nell'aria che però divennero polvere prima di toccare il pavimento

<E' la seconda volta che mi scontro con sto tizio, ma non è che avete esagerato a metterlo tra le nemesi dei Vendicatori della Costa ovest?>

Fece solo in tempo a riprendere la sua arma e a dire la battuta perchè nell'attimo successivo i demoni serpente gli avvolsero le gambe con le loro code e poi con forza lo scagliarono contro un muro.

Aracne si lanciò in suo soccorso frapponendosi tra lui e i demoni che volevano attaccarlo.

Usò le sue scariche e così faceva Sole Ardente occupandosi delle minacce alate dando il là ad uno scontro aereo sotto la volta della navata.

Hellstrom si stava avvicinando a Pandemonio aiutato da Nova che usava la sua velocità e la sua forza per colpire con i pugni energizzati i mostri che Pandemonio continuava a vomitare dal suo corpo. Daimon però si bloccò. Aveva avvertito qualcosa. Le parole che disse furono quelle di un uomo spaventato.

<Non lo sentite... è come uno stridio... e viene  da lì, vicino all'altare...>

Lo avvertiva solo lui grazie ai suoi poteri ma questo non poteva saperlo perchè da come lo sentiva, sempre più forte, gli pareva impossibile che i Vendicatori non fossero sorpresi da quel suono improvviso. Poi accadde. L'aria tremò letteralmente come fosse asfalto tagliato da una scossa di terremoto. Una vibrazione che si arrestò in un punto nel vuoto vicino all'altare e lo spazio iniziò a sollevarsi come un sipario e apparve uno squarcio e in questo si profilarono delle ombre, quelle degli esseri che dall'altra parte del portale stavano avanzando.

Ombre a cui Nova diede un nome.

<Li riconosco... sono gli angeli demoni... sono qui>

Hellstrom capì solo in quel momento cosa stava succedendo

<Dannazione, la frequenza di quei poliziotti con le ali e i forconi si sta avvicinando a quella terrestre, il suono che io ho avvertito grazie alla mia aurea magica era quello dell'allineamento... ed è sempre più vicino. Quando queste coincideranno non ci sarà più nulla da fare, a quel punto non sarà più possibile rispedirli nel loro limbo>

 

CONTINUA.

 

 

 

 

Le Note

 

Dopo la pausa dello scorso episodio, che vedeva i VCO coinvolti nella lotta contro l’invasione aliena da parte di Thanos, riprendiamo le avventure dei nostri eroi da dove li avevamo lasciati (con colpevole ritardo, lo ammetto). 

 

I precedenti tra Nova e Hellstrom li trovati su MarvelIt Team Up # 27/28 ma troverete ogni spiegazione al riguardo nel prossimo episodio.

 

1 = vedi Vendicatori 99 / 100, VCO # 37 e Avengers  Icons #45

2= Vendicatori Segreti 30 / 31